GAS RADON COSA FARE SE LE CONCENTRAZIONI SUPERANO I LIMITI DI SICUREZZA

Misurare le concentrazione del gas radon in casa permette di tutelare la salute: il gas radon che proviene dal suolo rappresenta la seconda causa di morte per il cancro del polmone dopo il fumo di sigaretta.

gas radon negli edifici – cosa fare

Il gas radon è una delle tante cause che incidono sulla salubrità dell’edificio e la salute delle persone, quindi risoluzioni mirate da parte di tecnici qualificati sono sostanziali. Abbassare alti livelli di radon richiede sempre conoscenze tecniche e abilità specifiche da parte dei professionisti, altrimenti si potrebbe peggiorare il problema. Si parte sempre dall’ipotizzare interventi minimi, per poi considerare interventi più complessi e impegnativi, che richiedono maggiori controlli e manutenzione. I tecnici esperti in interventi di risanamento del gas radon sanno sempre trovare un giusto compromesso tra i costi degli interventi, quelli di gestione e di riparazione che possono essere stimati alla stregua dei costi di altre riparazioni domestiche comuni.

Dove si trova il radon?

Il radon è presente ovunque: nell’aria, nel suolo, nell’acqua. Tuttavia, il rischio per la salute è dovuto principalmente alla sua presenza all’interno degli edifici. La concentrazione di radon nell’aria varia da luogo a luogo. È misurato in Bq/m³ (becquerel per metro cubo). Nell’aria esterna, il radon viene diluito rapidamente e la sua concentrazione media rimane generalmente bassa: il più delle volte meno di dieci Bq/m³. In luoghi confinati come grotte, miniere sotterranee ma anche edifici in generale, e abitazioni in particolare, può accumularsi e raggiungere alte concentrazioni raggiungendo talvolta diverse migliaia di Bq/m³.

Come si procede se il gas radon supera la soglia dei 300 Bq/mc previsti dalla normativa vigente?

Il metodo corretto per evitare l’ingresso di questo gas presente prevalentemente nel suolo, è quello di sigillare inizialmente tutte le fessure e le aperture a livello del pavimento, degli impianti, vani scale, botole, canne fumarie. Di solito il problema è al piano seminterrato e interrato, ma alcuni studi confermano alte concentrazioni anche nei piani superiori degli immobili, dovute all’effetto camino. Spesso gli ambienti situati nei piani inferiori sono scarsamente isolati e non ben ventilati, il che può causare l’accumulo di gas radon. In questi vani è preferibile non passare molto tempo, evitando di destinarli a taverne, cucine, camere. Esistono diversi metodi per ridurre il radon negli edifici sotto la soglia dei 300 Bq/mc stabiliti dalla normativa vigente, ma quello più utilizzato è la depressurizzazione, che attraverso una ventola estrae il radon da sotto le fondazioni e lo espande verso l’esterno. Questo sistema non richiede grandi modifiche dell’edificio e insieme ad una accurata sigillatura della fondazione e altre aperture lo rende tra i più efficaci ed economici. Ogni sistema di mitigazione dipende comunque da molti fattori, non esiste infatti una formula adatta a ogni contesto. Occorre preparazione, competenza ed esperienza.

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Puoi contattare un tecnico specializzato: la legge ha stabilito che possono agire i geometri architetti e ingegneri iscritti all’albo che siano in possesso di un apposito attestato di qualifica conseguito dopo la partecipazione ad un corso universitario dedicato di 60 ore. (Chiedi sempre che il tecnico esibisca il suo attestato, per evitare eventuali truffe)

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