CONTRIBUTI PER MONITORAGGIO RADON E INTERVENTI DI RISANAMENTO

Contribuiti per la mitigazione del gas Radon

Contesto Legislativo

Dopo una lunga attesa, sono stati finalmente pubblicati i decreti che assegnano alle Regioni e Province Autonome fondi per monitorare il radon e attuare interventi di riduzione da eseguire in sinergia con gli interventi di efficientamento energetico e quelli per la qualità indoor. Molti studi scientifici, hanno accertato che la sigillatura degli edifici comporta un aumento considerevole delle concentrazioni del gas Radon, che rappresenta la seconda causa di morte per il cancro del polmone dopo il fumo di sigaretta. Il radon all’esterno non rappresenta un problema significativo perché si disperde nell’atmosfera, dove la sua concentrazione diventa trascurabile. Tuttavia, all’interno degli edifici, la situazione cambia drasticamente.

Il radon può entrare negli edifici attraverso:

  • Crepe nelle fondamenta
  • Giunti strutturali
  • Aperture intorno a tubazioni o cavi
  • Materiali da costruzione che rilasciano Radon

Una volta all’interno, il gas può accumularsi, raggiungendo concentrazioni pericolose, soprattutto in ambienti poco ventilati. L’esposizione prolungata ad alte concentrazioni di radon è una seria minaccia per la salute.

Il Decreto approvato il 2 gennaio 2025 e quello del 3 gennaio 2025, stabiliscono i criteri per la distribuzione dei fondi.

Il decreto-legge n. 69 del 13 giugno 2023, convertito nella legge n. 103 del 10 agosto 2023, aveva già previsto la creazione di due Fondi:

  1. Misurazione Radon: 10 milioni di euro annui dal 2023 al 2025 per misurare la concentrazione di radon e identificare le aree prioritarie.
  2. Interventi di Risanamento: 10 milioni di euro annui dal 2023 al 2031 per progettare e realizzare interventi di riduzione e prevenzione del radon.

Le Regioni che ad oggi hanno pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’elenco delle aree prioritarie sono:

  • La Sardegna.
  • Il Piemonte.
  • La Lombardia.
  • Il Friuli Venezia Giulia.
  • La Toscana.

Ripartizione dei Fondi

Le risorse del “Programma triennale per l’individuazione delle aree prioritarie” ammontano a 30 milioni di euro, distribuiti tra il 2023 e il 2025, come indicato nel Decreto approvato il 2 gennaio 2025. La ripartizione dei fondi include:

  • 30% delle risorse annuali diviso equamente tra le Regioni e le Province Autonome.
  • 70% distribuito in base a: popolazione residente, estensione territoriale, e concentrazione media di radon.

Nell’Articolo 3 dal titolo “Ripartizione del Fondo e assegnazione delle risorse” per le annualità 2023, 2024 e 2025, a ciascuna regione e provincia autonoma è riconosciuto un contributo secondo quanto riportato nella seguente Tabella 1

La quota spettante alla regione Trentino Alto Adige è suddivisa tra le provincie autonome di Trento e Bolzanosecondo quanto indicato nella tabella 2

Modalità di Erogazione

Un successivo decreto definirà:

  • Contenuti e requisiti dei progetti ammissibili.
  • Criteri e procedure di ammissione al finanziamento.
  • Modalità di erogazione e vigilanza sui fondi.

Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 3 del 3 gennaio 2025

L’articolo 2, “Programma per la prevenzione e riduzione del radon in ambienti chiusi”, istituisce un Fondo per gli anni 2023-2031, con una dotazione complessiva di 90 milioni di euro e in particolare:

– 10 milioni di euro, iscritti in conto residui, per l’anno 2023;

– 10 milioni di euro per l’anno 2024;

– 10 milioni di euro per l’anno 2025;

– 10 milioni di euro per l’anno 2026;

– 10 milioni di euro per l’anno 2027;

– 10 milioni di euro per l’anno 2028;

– 10 milioni di euro per l’anno 2029;

– 10 milioni di euro per l’anno 2030;

– 10 milioni di euro per l’anno 2031

Con un decreto successivo del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in accordo con i Ministri della Salute e dell’Economia e delle Finanze e previa intesa nella Conferenza permanente Stato-Regioni, saranno definiti:

-modalità di vigilanza, controllo e monitoraggio del Programma di intervento.

-contenuti e requisiti dei progetti ammessi;

-criteri e procedure di ammissione al finanziamento;

-modalità di erogazione del finanziamento;

Le risorse sono suddivise tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano secondo quanto riportato nella seguente Tabella 1.

Queste nuove misure mirano a garantire il monitoraggio efficace e la riduzione della concentrazione di radon negli edifici, proteggendo la salute dei cittadini.

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