LE MISURAZIONI DEL GAS RADON: TECNICHE E PROCEDURE

Misurazioni del gas Radon

Il radon è di gran lunga la fonte principale di esposizione alle radiazioni per la popolazione, e la maggior parte di tale esposizione avviene all’interno dell’abitazione. Pertanto, la stragrande maggioranza delle misurazioni del radon ha l’obiettivo di valutare l’esposizione umana in ambito domestico. Tuttavia, molte persone possono essere esposte in modo significativo anche sul luogo di lavoro. Tradizionalmente, solo mestieri come l’estrazione mineraria erano considerati a rischio di esposizione al radon, ma è emerso di recente che anche i luoghi di lavoro al di fuori delle miniere, in zone ad alto contenuto di radon, possono presentare livelli sufficientemente elevati di radon da superare i limiti internazionali di esposizione alle radiazioni. Il pericolo di sviluppare il cancro ai polmoni è strettamente legato all’esposizione prolungata al radon, quindi è fondamentale che le stime dei livelli di questo gas nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro siano il più possibile accurati nel lungo termine.

Esistono numerose tecniche e strumenti per misurare il radon e i suoi prodotti di decadimento, ciascuna con vantaggi e svantaggi in diverse situazioni.

Per valutare la presenza di radon in un ambiente confinato, è consigliata la misura annuale. Di norma si suddivide il periodo in  due semestri perché la concentrazione di tale gas nell’arco dell’anno subisce notevoli fluttuazioni dovute a fattori climatici e abitudini di vita.  Si  parla  appunto di concentrazione media annuale di attività radon. Le misure valide e LEGALI ai sensi della normativa vigente in Italia sono di durata annua (2 semestri), con dosimetri passivi CR-39 da eseguirsi con il supporto dei laboratori accreditati, presenti sulla BANCA DATI DI ACCREDIA

In ambito conoscitivo, può essere appropriata anche una misura a breve termine (short term). Queste sono adatte a dare una prima indicazione sulla concentrazione di gas, si dovrebbe evitare di eseguire queste misure tipo in condizioni particolari (per es. in presenza di forte vento, piogge intense e prolungate, ghiaccio…).Questo tipo di misurazione deve essere eseguita in condizioni peggiorative, con riduzione di ricambi d’ aria e degli accessi ai locali.

Le misure short-term sono soprattutto utili quando si vuole conoscere l ’efficacia di interventi di mitigazione con misure ex ante ed ex post opera.

La pianificazione del campionamento per la valutazione del rischio radon è cruciale e deve essere attentamente differenziata in base alle stagioni. Durante l’inverno, un periodo di monitoraggio di almeno 7 giorni è generalmente considerato sufficiente per rilevare le variazioni climatiche che influenzano i livelli di radon. Tuttavia, per ottenere dati più rappresentativi, si raccomanda di estendere il monitoraggio a 10 giorni durante la primavera e l’autunno e fino a 15 giorni in estate. Queste linee guida sono supportate da studi statistici e dall’esperienza pratica, che indicano come la stagionalità possa significativamente alterare la probabilità di rilevare variazioni significative nei livelli di radon.

La corretta misurazione della concentrazione di radon è cruciale per la salute pubblica, poiché l’esposizione a livelli elevati di radon è una delle principali cause di cancro ai polmoni. Le linee guida internazionali raccomandano di mantenere i livelli di radon al di sotto di un certo limite, solitamente 300 Bq/m³, per minimizzare i rischi per la salute (anche se l’OMS raccomanda di non superare i 100 Bq/mc, visto che ogni 100 Bq/mc in più aumentano il rischio di contrarre un cancro del polmone del 16%).

Durante il sopralluogo, è essenziale assicurarsi che non vi siano aperture non sigillate che possano influenzare i risultati delle misurazioni, ventilazioni meccaniche controllate , cappe di aspirazione, ventilatori chiusi. Inoltre, la presenza delle persone dovrebbe essere limitata durante le misurazioni per evitare variazioni nei risultati. Se l’ambiente è compromesso e non è possibile misurare al chiuso, le misurazioni nel terreno possono fornire dati di supporto per valutare i livelli di radon.

Per le misurazioni short term è essenziale selezionare locali rappresentativi che riflettano le condizioni generali dell’edificio e, per strutture di grandi dimensioni, è opportuno utilizzare rivelatori satellite per monitorare gli spazi adiacenti. In particolare, nelle abitazioni, la camera da letto rappresenta una scelta strategica per lo strumento attivo, permettendo di monitorare le variazioni ambientali durante il ciclo notturno, dove le concentrazioni tendono a salire.

La misurazione del radon di lunga durata mediante dosimetri passivi richiede un processo accurato. I dosimetri vengono posizionati nell’ambiente da monitorare per un anno, per poi essere inviati a laboratori specializzati per l’analisi. Questi laboratori utilizzano tecniche sofisticate per determinare la concentrazione di radon, fornendo così dati essenziali per la valutazione del rischio sanitario, che se elevato obbliga l’adozione di misure di mitigazione con l’ausilio di un tecnico esperto in interventi di risanamento in possesso di qualifica conseguita attraverso un corso di 60 ore, obbligato ad aggiornarsi ogni tre anni,

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