I livelli di radon negli edifici possono fluttuare in modo significativo con le stagioni. La natura del terreno, naturalmente, le condizioni atmosferiche, le caratteristiche tecniche dell’edificio e i fattori umani sono i principali fattori di variabilità. La stagione di misurazione consigliata è da ottobre a marzo/aprile, quando la ventilazione è ridotta.
Una misurazione del radon in piena estate è tecnicamente possibile, ma c’è il rischio che i valori misurati non siano rappresentativi per valutare le concentrazioni medie annuali. Durante la stagione più calda, gli edifici sono ventilati e le differenze di temperatura interna/esterna favoriscono la riduzione delle concentrazioni di radon all’interno. Le misurazioni consigliati prevedono una rilevazione annuale, comprensiva di due semestri, ma se non è possibile effettuare una misurazione su un anno intero, è meglio misurare in inverno per non sottostimare la media annuale.
Valore di riferimento e media annua
Il valore di riferimento con cui viene confrontata una concentrazione di radon misurata è un valore medio annuo (300bq/m3 in Italia), cioè un valore medio della concentrazione di radon misurata nell’intero anno.
Per ridurre questo rischio, il legislatore attraverso il decreto 101/2020 modificato con il decreto n.203/2022 in vigore dal 18 gennaio 2023, ha introdotto una serie di condizioni nel settore edilizio. I nuovi edifici a far data dal 1.1.2025 dovranno essere progettati incorporando precauzioni contro il radon, prevedendo l’isolamento dell’edificio dal suolo per assicurare concentrazioni sotto i 200 Bq/mc, con la raccomandazione di evitare l’uso dei materiali da costruzione contenenti radionuclidi negli ambienti di vita, indicazioni già recepite da molte Regioni e dai regolamenti edili locali.
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