VIA IL GAS RADON NEGLI EDIFICI: CREA PATOLOGIE. SERVONO GLI INCENTIVI PER LE BONIFICHE COME PER L’AMIANTO

Prima di realizzare un cappotto isolante vanno previste anche le necessarie risorse per il monitoraggio del Radon per individuare le misure correttive ed eliminare il problema. Il gas Radon rappresenta la seconda causa di morte per il cancro del polmone.

Tutti parlano di efficientamento energetico, bonus, case green per avere edifici meno energivori. E’ sicuramente un vantaggio importante, sia dal punto di vista della riduzione delle dipendenze energetiche dall’estero, sia da quello per la riduzione delle bollette per i cittadini italiani. Ma non bisogna guardare solo in questa direzione, ma iniziare a valutare tutte le criticità di un edificio, soprattutto se queste impattano sulla salute delle persone.

La direttiva europea, sta preoccupando tutti, visti i tempi ristretti per gli adeguamenti e l’assenza di finanziamenti. Il nuovo regolamento infatti imporrà che tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere ad emissioni zero, e che quelli esistenti dovranno raggiungere la classe E entro il 2030 e successivamente la classe di emissione zero entro il 2040.

Nessuno parla, invece, del Radon, gas radioattivo naturale che tende ad accumularsi negli edifici e ad aumentare significativamente la percentuale del cancro ai polmoni. Prima di realizzare un cappotto isolante pertanto vanno previste le necessarie risorse per il monitoraggio del Radon per individuare le misure correttive ed eliminare il problema. Contrariamente, possiamo ridurre i consumi energetici, ma anche aumentare le concentrazioni del gas radon, che necessita di una buona ventilazione per essere allontanato dalle case, dai luoghi di lavoro, dalle scuole. Sono tante le Regioni Italiane, che hanno il problema del gas radon, e necessitano incentivi di bonifica, alla stregua dell’amianto. Non è accettabile, che usufruiamo dei benefici fiscali per ridurre i consumi energetici, bonus per le barriere architettoniche, bonus per i mobili, incentivi per la bonifica dell’amianto e poi non si operi per inserire gli incentivi per gli interventi di risanamento per il gas radon, obbligatori per legge, come previsto dal D.lgs 101/2020 e smi.

Il gas radon diventa pericoloso se penetra in casa o nei luoghi dove lavoriamo, nelle scuole, case di cura, e viene respirato. Se le concentrazioni superano i 300 Bq/mc è necessario intervenire, con tecniche di mitigazione. Questa attività è svolta dai professionisti delle costruzioni iscritti all’Albo e/o Ordine professionale( geometri, architetti, ingegneri, periti), che hanno conseguito un attestato di qualifica, come Esperto in interventi di risanamento a seguito di un corso di 60 ore, come stabilito dal D.lgs 101/2020.

Chi può misurare il gas radon in Italia?

Ci sono molti laboratori che eseguono la misurazione, la normativa prevede di rivolgersi ad un servizio di dosimetria certificato. I prezzi sono varibali. Un buon servizio in Italia è svolto dall’Arpa FVG, che esegue le misure e rilascia un certificato. Per accedere al servizio clicca qui

Chi può valutare ed intervenire in Italia?

Per valutare la presenza del Gas Radon rivolgiti ad un tecnico esperto in interventi di risanamento, munito di idoneo attestato di qualifica. Per metterti in contatto con uno vicino alla tua zona clicca qui

Per diventare un Esperto in interventi di risanamento del gas radon, devi essere un tecnico iscritto All’albo (ingegneri, architetti, geometri, periti) e aver conseguito un attestato a seguito di un corso di almeno 60 ore organizzato dagli enti autorizzati secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Per partecipare al corso scrivete a: info@tecnicieprofessione.it

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