RADON LETALE A PADOVA: IL MINISTERO DELLA DIFESA DOVRA’ RISARCIRE I FAMILIARI DELLE VITTIME

Militari deceduti a causa del radon a Padova: il Ministero della Difesa condannato al risarcimento dei familiari

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto si è pronunciato a favore delle famiglie dei militari deceduti in seguito a prolungata esposizione al gas radon, avvenuta durante il servizio presso la base 1° Roc, situata sul Monte Venda, nella provincia di Padova. La sentenza riconosce il diritto al risarcimento dei parenti delle vittime, gettando luce su un caso che ha sollevato importanti interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori negli ambienti militari.

Il caso giunge in sede amministrativa dopo la conclusione del procedimento penale, che aveva portato all’assoluzione di due alti ufficiali imputati. Gli sviluppi successivi hanno dato avvio a un contenzioso volto a stabilire le responsabilità istituzionali e la tutela delle famiglie colpite.

Secondo l’avvocato rappresentante dei familiari, il Ministero della Difesa non avrebbe attuato adeguate misure di sicurezza per mitigare i rischi associati alla presenza del gas radon, rilevata nelle gallerie della base già dagli anni ’70. Questa mancanza di intervento, nonostante le informazioni disponibili, ha esposto il personale militare a una minaccia concreta e prolungata. D’altra parte, il Ministero ha difeso la propria posizione sostenendo che i vertici militari non erano a conoscenza di situazioni di rischio rilevanti.

Ora il Ministero della Difesa è chiamato a formulare una proposta concreta di risarcimento per i familiari delle vittime. Tuttavia, rimane aperta la possibilità che venga intrapreso un ulteriore ricorso presso il Consiglio di Stato per rivedere la decisione del TAR.

Questa vicenda mette in evidenza la necessità di maggiore attenzione alla sicurezza e alla tutela dei lavoratori in ambienti potenzialmente pericolosi, oltre a sollevare riflessioni più ampie sull’importanza della prevenzione in ambito istituzionale.

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