Il radon è un gas radioattivo incolore, insapore e inodore, che si forma naturalmente dal decadimento di elementi radioattivi come l’uranio e il radio presenti nelle rocce e nel suolo. Questo gas può accumularsi in ambienti chiusi, come le abitazioni, soprattutto nei seminterrati e nei piani bassi, dove può raggiungere concentrazioni elevate a causa della scarsa ventilazione. L’esposizione prolungata al radon è stata identificata come la seconda causa principale di cancro ai polmoni dopo il fumo di sigaretta. In Italia, la presenza di radon varia significativamente da regione a regione, con alcune aree che mostrano livelli più alti di concentrazione. Studi recenti hanno evidenziato che l’esposizione a livelli medi o elevati di radon è associata anche a un aumento del rischio di ictus, in particolare nelle donne. La mappatura delle concentrazioni di radon nelle varie regioni italiane è stata realizzata seguendo le disposizioni del D.Lgs. 241/00, ma solo alcune regioni hanno definito ufficialmente le “aree prioritarie radon”, necessarie per applicare le prescrizioni di legge a protezione della popolazione. A luglio 2023, le regioni che hanno pubblicato la lista delle aree prioritarie radon includono il Piemonte, la Sardegna e la Lombardia. È importante notare che non esiste una soglia sicura di concentrazione di radon al di sotto della quale non vi siano rischi per la salute, e che il 90% delle vittime di tumori attribuibili al radon sono causate dalla vita in ambienti con concentrazioni inferiori a 200 [Bq/m3]. Per proteggersi dal radon, è consigliabile effettuare test specifici nelle abitazioni e adottare misure di mitigazione, come migliorare la ventilazione e sigillare le fessure da cui il gas può infiltrarsi. La consapevolezza e la prevenzione sono fondamentali per ridurre i rischi associati a questo gas radioattivo.
L’Istituto Superiore della Sanità riporta che il radon presente nell’aria interna degli edifici proviene principalmente dal suolo e, in misura minore, dai materiali di costruzione dell’edificio. L’acqua proveniente da pozzi può costituire un’ulteriore sorgente di radon. La concentrazione di radon nell’aria interna agli edifici dipende principalmente dalle caratteristiche degli edifici, in particolare dall’interfaccia tra edificio e suolo. L’Iss segnala che il radon è un agente cancerogeno, la cui esposizione nei luoghi chiusi aumenta il rischio di contrarre un tumore polmonare. L’entità del rischio dipende dalla concentrazione di radon a cui si è esposti e da quanto dura l’esposizione. A parità di condizioni di esposizione al radon, i fumatori sono più a rischio dei non fumatori. In Italia l’esposizione al radon è responsabile (secondo la stima del 2010 dell’Istituto Superiore di Sanità) di circa 3.200 casi di tumore polmonare all’anno.
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