Stando ai dati emersi dai campionamenti effettuati, infatti, il livello del gas è risultato essere superiore fino a 4 volte il parametro consentito. Tanti i casi
Chiusura immediata di un supermercato di una nota catena nel Lazio a Frascati, per verificare la concentrazione di gas radon, che secondo la nuova normativa non deve superare i 300 Bq/mc. Stando ai dati emersi dai campionamenti effettuati, il livello del gas è risultato essere superiore fino a 4 volte il parametro consentito. Ma la storia non si ferma alle concentrazioni attuali: a preoccupare è che proprio in quel supermercato si è registrata un’alta incidenza di malati oncologici. A sostenerlo è proprio la sigla sindacale: “Nel corso del 2021 la rappresentante dei lavoratori per la sicurezza del supermercato, preoccupata dall’alta incidenza di malattie oncologiche registrate nel punto vendita, ha chiesto all’azienda di installare dei misuratori all’interno della struttura, come prescritto dalle norme vigenti e dalle disposizioni Asl, per verificare la concentrazione di gas radon, elemento radioattivo a lento rilascio”.
Non è ancora stata anora attribuita la causa dei tumori al gas radon, ma il personale è stato spostato, perchè si è deciso di chiudere i locali.
Il radon è un elemento chimico naturale che si trova nel suolo: fa parte della famiglia dei gas nobili, deriva dal decadimento nucleare del radio, derivato a sua volta da quello dell’uranio.
Una delle caratteristiche principali del radon è la radioattività. Infatti, come molti altri gas, è in grado di spostarsi agevolmente fra gli interstizi del terreno, risalire in superficie ed entrare all’interno delle abitazioni o qualsiasi altro edificio, dove può raggiungere concentrazioni elevate e diventare così pericoloso.
È generato principalmente da alcune rocce della crosta terreste come tufi, lave e graniti. È otto volte più pesante dell’aria. Questo gas radioattivo di per sé non è propriamente nocivo. La sua pericolosità è legata agli elementi “figli”, cioè ad elementi che derivano dal suo decadimento ed emettono particelle alfa. Questi prodotti del decadimento nucleare, essendo elettricamente carichi, si attaccano al pulviscolo presente nell’aria, che viene inalato mediante la respirazione e depositato nei tessuti polmonari, in particolare nell’albero bronchiale. Il gas Radon è prevalente in alcune Regioni, come il Lazio.
Se respirato in quantità eccessive o per periodi prolungati, può causare gravi danni alla salute: infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso l’International Agency for Research on Cancer (IARC), già dal 1998 ha classificato questo elemento come appartenente al gruppo 1 delle sostanze cancerogene per l’essere umano.
Le concentrazioni di radon negli edifici possono essere anche molto diverse: ciò dipende da una serie di parametri. Il primo, ad esempio, è il livello di fratturazione delle rocce: all’interno di rocce compatte il radon rimane imprigionato, mentre in quelle fratturate può muoversi liberamente.
Può inoltre essere veicolato da acque contaminate, direttamente o attraverso i suoi predecessori (uranio e radio), che decadendo lo liberano nel terreno. Il secondo parametro è la permeabilità del suolo: più è permeabile, più è facile che il radon riesca ad arrivare in superficie, attraverso correnti d’aria o fuoriuscita di acqua.
Al contrario un terreno compatto, ad alta presenza di limo e argilla, può costituire una forte barriera alla sua diffusione. Altri parametri da prendere in considerazione sono le variazioni di temperatura e di pressione dell’aria tra l’interno e l’esterno degli edifici, che provocano oscillazioni stagionali e giornaliere delle concentrazioni di radon.
Di solito queste concentrazioni sono più elevate in inverno e durante la notte. Le infiltrazioni nelle abitazioni possono avvenire in diversi punti, come: crepe e giunti in pavimenti e pareti, fori di passaggio dei cavi, tubazioni e fognature; pozzetti ed aperture di controllo; prese di luce ed altre aperture nelle pareti delle cantine, ascensori, camini, montacarichi; componenti costruttivi permeabili come solai in legno, laterizi forati, muri in pietra e simili.
È presente soprattutto nei locali a diretto contatto col suolo, come cantine, taverne, garage e terme, ma per l’effetto camino può raggiungere anche i piani alti.
Il Decreto legislativo n.101/2020 prevede che per le nuove costruzioni non dovranno essere superati i 200 Bq/m3 a partire dal 1.1.2025. Per gli edifici esistenti e tutti i luoghi di lavoro sono previsti 300 Bq m3.
Come contattare un tecnico qualificato
Puoi contattare un tecnico specializzato per le azioni di rimedio antiradon: la legge ha stabilito che possono agire i geometri architetti e ingegneri iscritti all’albo che siano in possesso di un apposito attestato di qualifica conseguito dopo la partecipazione ad un corso universitario dedicato di 60 ore. (Chiedi sempre che il tecnico esibisca il suo attestato, per evitare eventuali truffe). Per contattarne uno clicca qui
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