COSA E’ LA MITIGAZIONE DEL GAS RADON NEGLI EDIFICI

Il gas radon è quasi in tutti gli edifici, studi recenti hanno associato l’esposizione delle persone ad un alto valore di concentrazione al cancro del polmone. Parola all’esperto geometra Gianni Milan

Il gas radon in Italia è presente su quasi tutto il territorio nazionale, ragione per la quale è opportuno monitorare gli edifici come richiesto dal decreto legislativo n.101/2020.

il gas radon in Italia

I problemi con il radon sono soprattutto nelle case e luoghi di lavoro in genere, dove può accumularsi soprattutto nei piani inferiori . Il radon può trovarsi anche nelle acque sotterranee, ad esempio in alcune acque sorgive e sorgenti termali. Le fonti principali sono la roccia o il terreno su cui è costruita la casa, così come l’approvvigionamento idrico e i materiali da costruzione. Il gas radon può penetrare nella casa attraverso le fessure  dal pavimento e dal solaio del seminterrato. Il riscaldamento dell’aria crea un’aspirazione dell’aria dal fondo della casa, verso la parte superiore. Senza nessun isolamento o opportuno intervento il gas radon può diventare un pericolo per la salute. La scelta del tipo di intervento dipende dal tipo di approccio e dalle valutazioni di un professionista specializzato, in Italia possono intervenire solo geometri, architetti e ingegneri iscritti all’albo muniti di apposito attestato conseguito dopo 60 ore di formazione specifica per “esperto in interventi di risanamento gas radon“.

Si tratta quindi di delicate operazioni rivolte all’eliminazione della fonte, alla riduzione della permeabilità dell’edificio all’ingresso del radon (sigillatura), al trattamento dell’aria e all’allontanamento del radon (pressurizzazione, aspirazione e ventilazione).

Tra le maggiori cause dell’ingresso del radon, ripetiamo sono tutti quei fenomeni legati alla differenza di pressione tra il terreno ed i locali posti a contatto con lo stesso. L’effetto camino che si genera può, in parte, essere contrastato cercando di bilanciare la depressione creata, attraverso delle aperture naturali verso l’esterno. Ad esempio, l’aspirazione dei bagni può essere contrastata con un’adeguata apertura del locale stesso, i camini negli scantinati vanno isolati e parimenti alle stufe, caminetti e caldaie dei locali di soggiorno, vanno possibilmente dotati di una presa d’aria direttamente connessa all’esterno. Completamente diversa, invece, è la depressurizzazione dello strato sotto l’edificio quando lo stesso è appoggiato direttamente sul suolo o su vespai o intercapedini aerate.

Nel primo caso e dipendentemente dalla permeabilità del terreno, un ottimo sistema è quello di creare uno o più pozzi di raccolta del radon (pozzi radon) con il fondo/pareti forati, nei quali si immette un tubo di aspirazione (ben sigillato se passante all’interno dell’edificio) corredato di un ventilatore radiale che porti all’esterno il gas. Una variante può essere quella di sostituire il pozzetto in cls con un’estensione del tubo, ad una profondità superiore alla quota di posa delle fondazioni, in modo da poter mettere in depressione una zona più ampia e captare il radon anche nelle parti compartimentate da altre fondazioni. La parte terminale del tubo deve essere forata e dotata di una rete che impedisca l’ostruzione dei fori con il materiale presente. meglio una rete metallica che tessuti a trama più sottile, perché con il tempo tendono ad ostruirsi. Un sistema simile è quello di mettere in depressione il tubo di drenaggio perimetrale (quando esistente) all’edificio. Se per qualche motivo fosse impossibile posizionare il pozzetto radon all’interno dell’edificio o il terreno avesse caratteristiche permeabili, si può optare per la soluzione di posizionarne uno (o più a seconda dei risultati ottenuti) all’esterno dell’edificio, nelle vicinanze dello stesso.

Nel secondo caso, quando siamo in presenza di un’intercapedine o un vuoto sanitario, solitamente dotati di aperture di ventilazione, se opportunamente allargate e posizionate in direzione nord-sud, possono già essere adeguate a smaltire il radon. Se questo non fosse sufficiente, si possono chiudere tutte le bocche di aerazione, ad eccezione di una nella quale verrà installato un ventilatore che permetterà di creare una depressione forzata, adeguata a spostare all’esterno il radon.

Puoi richiedere i dosimetri per misurare il gas radon cliccando qui

Puoi contattare un tecnico specializzato: la legge ha stabilito che possono agire i geometri architetti e ingegneri iscritti all’albo che siano in possesso di un apposito attestato di qualifica conseguito dopo la partecipazione ad un corso universitario dedicato di 60 ore. (Chiedi sempre che il tecnico esibisca il suo attestato, per evitare eventuali truffe)

Per contattarne uno clicca qui

Per informazioni su come diventare un esperto in interventi di risanamento gas radon scrivi a: info@tecnicieprofessione.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.